Sulle tracce della Memoria. Le classi quinte del Liceo G.B. Bodoni ripercorrono la storia delle nostre valli nel periodo fascista
Per tutto il mese di marzo, le classi 5° del Liceo Bodoni si sono recate assieme e si recheranno ancora a Borgo San Dalmazzo e, successivamente, a Cuneo, per ripercorrere quelli che sono stati momenti drammatici della storia delle nostre zone durante la seconda Guerra mondiale. Mercoledì 6 marzo, le classi 5A e 5B hanno inaugurato questo mese di riflessione affrontando per primi il percorso. Durante la mattinata, accompagnati dai nostri insegnanti di storia e filosofia, la professoressa Soleri e il professor Dinucci, ci siamo recati al memoriale “Memo 43-45,” situato vicino alla stazione ferroviaria da cui partirono i carri bestiame che portarono gli ebrei delle nostre città verso Parigi e, successivamente, Auschwitz. Grazie all'aiuto del professor Bianchi, studioso preparatissimo che è riuscito subito a metterci a nostro agio, abbiamo ripercorso insieme le vicende dei 357 ebrei rinchiusi nel campo di smistamento di Borgo San Dalmazzo.
Il tempo è volato tra spiegazioni e filmati di attori amatoriali che hanno prestato la loro voce a chi ormai non può più parlare, ma che ha ancora tanto da insegnarci. La seconda parte del memoriale è stata poi dedicata ai "giusti", ed è stata un'emozionante sorpresa scoprire che, proprio il 6 marzo, è la "giornata dei Giusti dell'umanità", istituita dal 2012 dal Parlamento Europeo, dedicata a mantenere viva la memoria di quanti, in ogni tempo e in ogni luogo, hanno fatto del bene salvando vite umane, si sono battuti in favore dei diritti umani durante i genocidi e hanno difeso la dignità della persona, rifiutando di piegarsi ai regimi totalitari e alle discriminazioni tra esseri umani. Sentendo le storie di queste persone, che hanno rischiato la vita per gli altri, ci siamo tutti domandati chi siano i giusti del nostro tempo e cosa possiamo fare noi per chi è più in difficoltà.
Dopo una breve pausa pranzo, tra risate e un buon caffè, abbiamo incontrato una guida che ci ha abilmente condotto tra le vie di Cuneo alla scoperta della storia di questa città, culla natale di eminenti figure come Tancredi Galimberti, chiamato affettuosamente "Duccio", la cui casa fu un luogo di incontro per tanti antifascisti e dal cui balcone prese la parola in una dichiarazione di guerra a fascisti e nazisti il giorno della caduta del fascismo (26 luglio 1943). Oltre alla casa di Duccio Galimberti, tanti sono gli edifici ancora oggi presenti nel tessuto urbano in ricordo della resistenza come l'ex caserma fascista "l'Istituto storico della resistenza" che dal 1964 prosegue nel suo prezioso lavoro di conservazione e testimonianza della memoria, o la scuola elementare in corso Soleri dedicata a Paola Garelli, staffetta partigiana morta per la libertà.
Insomma, un percorso ricco di spunti di riflessione che ci siamo portati a casa come un regalo prezioso, insieme al monito di tenere vivo il ricordo di ciò che è successo, affinché non si ripeta mai più.
Appendino, Brondino, Sileu 5A – liceo scientifico tradizionale