Per non dimenticare: il ricordo delle nostre vittime dell’antisemitismo
Il 15 Febbraio 2024, la comunità di Borgo San Dalmazzo si è riunita per commemorare e ricordare la deportazione avvenuta ottanta anni prima e partita proprio dalla stazione del paesino del cuneese.
Erano presenti anche i rappresentanti delle comunità comunali limitrofe di Saluzzo, Cuneo, Varante, Sambuco e Mondovì. In questo contesto ha presenziato anche una piccola delegazione del Liceo Bodoni, a cui ho avuto occasione di partecipare.
A parlare per prima è stato il sindaco di Borgo San Dalmazzo, Roberta Robione, che, con efficacia, ha ricordato come proprio da lì, nella stazione dove oggi sorge un memoriale, la comunità ebrea del cuneese (specialmente quella di Saluzzo e dintorni) sia partita per non farvi più ritorno. Era il 21 Novembre 1943 quando, da quella sciagurata stazione, partì il primo treno che avrebbe portato i detenuti dal campo di concentramento di Borgo (ex caserma) al campo di Fossoli e, da lì, ad Aushwitz. La seconda deportazione, avvenuta proprio il 15 febbraio del 1944, sarebbe stata ancora più massiccia, con quasi 50 deportati.
Importante momento successivo è stato quello in cui alcuni ragazzi delle scuole medie del paese hanno letto ad alta voce i nomi dei deportati, lasciando successivamente la parola a due discendenti delle vittime: Antonio Brunetti, nipote di Isacco Levi, ed Enrica Segre. Entrambi, nel loro intervento, hanno sottolineato come la guerra non finisca mai veramente per persone come loro e quanto sia importante mantenere vivo il ricordo, specialmente in un momento storico come questo, dove la violenza è all’ordine del giorno. Ho trovato particolarmente toccante l’intervento di Antonio Brunetti, che ha spiegato, con evidente commozione, come tutta la sua famiglia sia stata colpita da questa sventura ed ha invitato la popolazione a far tesoro delle testimonianze, per non ripetere gli stessi errori.
Gabriele Barge – 5D, liceo scientifico delle scienze applicate