Giornata della memoria 2025: 80 anni dopo la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz
Il 27 gennaio si celebra la Giornata della Memoria, un momento di riflessione per ricordare le vittime dell’Olocausto. In continuità ad un ciclo di lezioni proposto alle scuole già nel corso dello scorso anno, “Insieme per capire”, in occasione di questa ricorrenza importante si è tenuto un incontro intitolato “Se questo è un uomo”, una riflessione condotta da Marcello Pezzetti, il principale storico della Shoah, e Aldo Grasso.
Durante la conferenza, alla quale abbiamo assistito in diretta streaming, noi alunni della classe 2A abbiamo affrontato temi fondamentali, che ci hanno permesso di comprendere meglio questa tragedia storica e il valore del ricordo. Uno degli argomenti centrali è stato il significato della memoria: ricordare non è solo un dovere nei confronti delle vittime, ma anche un atto di resistenza contro l'indifferenza. La memoria ci invita a non chiudere gli occhi di fronte all’ingiustizia, ammonendo le generazioni future sui pericoli del razzismo, dell’odio e del pregiudizio.
La conferenza ha descritto con precisione la struttura dei campi di concentramento e di
sterminio, evidenziandone la differenza: i primi erano luoghi di detenzione e fruttamento, i secondi fabbriche della morte, progettate per l’eliminazione sistematica di milioni di persone. Auschwitz, simbolo dell’orrore nazista, racchiude entrambe le funzioni, rendendo visibile la crudeltà organizzata e la disumanizzazione perpetrata dal regime. Un tema toccante è stato quello dell’indifferenza, definita come uno dei maggiori alleati del male. Molti, pur sapendo cosa stava accadendo, scelsero di restare in silenzio. Questa passività ci invita, oggi, ad essere cittadini attivi, pronti a denunciare ogni forma di discriminazione. A 80 anni dalla liberazione di Auschwitz, la nostra responsabilità è far sì che queste lezioni non vengano dimenticate. Coltivare la memoria significa difendere la dignità umana e costruire un futuro in cui tali atrocità non trovino più spazio.
Ludovica Borza e Greta Di Monaco
2A - liceo scientifico “tradizionale”