Da atleti a giudici di gara, un’esperienza a trecentosessanta gradi
La scorsa settimana, in particolare nelle mattinate di martedì e di venerdì, noi alunni del Liceo “G.B. Bodoni” abbiamo avuto la possibilità di partecipare alle gare studentesche, con un ruolo diverso nel corso delle due giornate: come atleti ai campionati juniores e, poi, come giudici di gara nella categoria cadetti e cadette, ovvero dei ragazzi della scuola secondaria di primo grado presso lo Stadio Amedeo Damiano di Saluzzo.
Martedì 9 aprile, infatti, si sono tenute le competizioni di atletica leggera del triennio, a cui oltre alla nostra scuola hanno partecipato il Liceo “Soleri Bertoni”, l’Istituto Tecnico Commerciale “Carlo Denina” e l’Istituto Agrario di Verzuolo, durante le quali si sono disputate le prove di velocità nei 100 metri, del salto in lungo, del getto del peso e infine delle staffette. Purtroppo, il tempo non ci ha certamente assistito siccome ha piovuto per quasi tutto il tempo e questo ha peraltro impedito lo svolgersi della gara del salto in alto; ciononostante, però, non ci è stata tolta l'opportunità di divertirci in un modo sano, principale scopo di queste giornate, in quanto lo sport, prima di essere competizione, deve essere senz’altro serenità e piacere.
Per quanto riguarda venerdì 12 aprile, invece, alcuni degli allievi del Bodoni
(Richard Ivan 4^S, Vottero Viola 4^S, Bertola Cristina 4^S, Vottero Mauro 4^S, Biagi Filippo 4^S, Bertello Daniela 3^S, Boaglio Cristina 3^S, Conte Margherita IIK, Bisotto Federico 4^D, Lopreia Lorenzo 4^D, Martino Leonardo 4^E), sovraordinati dalla professoressa Patrizia Bussi, hanno indossato le vesti di giudici e segretari di gara.
Penso di parlare a nome di tutti nel dire che è stata senza dubbio una giornata di arricchimento personale poiché, in primo luogo, ci è stata data la possibilità di fare un’esperienza nuova e magari anche insolita, oltre al fatto che, comunque, abbiamo dovuto dare prova di responsabilità e precisione, qualità non sempre scontate, ma questo non ha precluso l’occasione di trascorrere del tempo piacevolmente e in modo scherzoso, senza venir meno al nostro compito.
Posso quindi concludere con il ringraziamento verso coloro che hanno avuto e continuano ad avere la voglia e la dedizione nell’organizzare progetti simili, che non vanno visti come una scusa per saltare lezioni, anzi, ma come occasioni per riflettere su lezioni importanti a livello personale: per ottenere dei risultati è imprescindibile il duro lavoro, nello sport come nella vita.
Conte Margherita IIK – liceo classico