VISITA A CASA PELLICO
Nella nuvolosa mattina del 23 aprile, ci siamo recati a Casa Pellico situata in un accogliente edificio in Saluzzo vecchia. Qui una guida sorridente ci ha fatti entrare e dopo una breve introduzione sul contenuto della visita, ci ha condotti in una piccola sala dove abbiamo preso visione di un video che approfondiva la vita del Pellico. Un buon prodotto, montato con immagini accurate e voci di alcuni dei più bravi attori del teatro del Marchesato di Saluzzo.
Finito il video, saliamo per una stretta scalinata e giungiamo finalmente nell’ambiente dove Silvio Pellico e la sua famiglia, anche se per breve tempo, hanno vissuto. Il primo piano si presenta diviso in due stanze. La prima è uno spazio dedicato specificatamente al componimento più famoso del Pellico, Le mie prigioni; infatti, sui muri sono rappresentate numerose copie del libro in moltissime lingue. Mi ha stupito il fatto che tra le varie immagini erano presenti frontespizi in lingua russa e addirittura araba e ciò rende evidente come quest’opera fosse apprezzata e conosciuta anche in paesi con contesti politico-sociali totalmente diversi dall’Italia risorgimentale. L’altra metà del primo piano è prevalentemente adibita alla commemorazione del personaggio: sono chiusi in teche di vetro una serie di oggetti di uso quotidiano del Pellico come i caratteristici occhiali, oppure una serie di immagini e articoli religiosi molto consumati che rivelano, anche ad un occhio poco attento, la grande devozione del loro proprietario.
Concludo dedicando una nota di merito ai gestori della casa per aver disposto dei pannelli di vetro che hanno la funzione di didascalie tattili per permettere alle persone non vedenti di conoscere la storia dell’ammirevole carbonaro saluzzese.
Filippo Ceccarelli
4^F
Liceo Bodoni - Saluzzo