LA MIA MATURITÀ DOPO IL COVID

Mercoledì 21 giugno 2023, per la prima volta dopo la pandemia da Covid-19, l’Esame di Stato, meglio noto come “maturità”, è tornato alla forma “tradizionale”: due prove nazionali (una d’italiano e una della disciplina d’indirizzo) e un colloquio orale, con una commissione mista di professori interni ed esterni. Se da un lato questo lascia sperare che finalmente tutto sia tornato alla normalità, dall’altro il dubbio sorgeva spontaneo: perché proprio noi dovevamo essere le “cavie”? Abbiamo dovuto, però, metterci il cuore in pace e affrontare a testa alta l’esame. Così, la mattina del 21 giugno, tutti noi, studenti delle sette classi quinte del Liceo “G.B. Bodoni” di Saluzzo eravamo in attesa della prima prova, il tema.
Il “tototraccia” si è rivelato totalmente sbagliato… poi le idee hanno iniziato a fluire e le penne a scrivere una parola dopo l’altra. Anche se in classe avevamo letto “Gli Indifferenti” di Moravia, non ho scelto quella traccia, bensì il testo argomentativo sul ruolo dell’individuo nella storia, a partire da un brano di Oriana Fallaci. Le tracce più apprezzate sono state quelle relative alla creatività e l’innovazione di Piero Angela e all’elogio dell’attesa nell’era di Whatsapp di Marco Belpoliti.
Il giorno dopo si è svolta la seconda prova, della disciplina caratterizzante: Seneca per il Classico e studi di funzione e teoremi del calcolo differenziale per lo Scientifico, le Scienze Applicate e lo Sportivo.
Tra il 26 giugno e il 7 luglio si sono svolti gli orali: colloqui interdisciplinari in cui, a partire da un’immagine o da un testo scritto, noi studenti dovevamo cercare di collegare tutte le altre discipline, inclusa educazione civica, dimostrando così di aver appeso a fondo gli argomenti trattati. Infine, è stata proiettata una breve relazione sul PCTO (percorso per le competenze trasversali e l’orientamento, ex-alternanza scuola-lavoro).
Il clima era decisamente sereno: i professori, sia gli interni sia gli esterni, cercavano di fare in modo che tutti potessero dare il meglio di sé.
Nonostante le preoccupazioni scaturite dal “ritorno alla normalità”, la mia maturità è stata sicuramente una bella esperienza, una prova formativa e uno spartiacque tra il prima e il poi, tra il liceo e l’università.


Francesca Gregorio
ex-5^A
Liceo Bodoni - Saluzzo

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