UN GIORNO DAVVERO SPECIALE

“Quando entri in un teatro il tempo… si ferma”

La serata del 22 maggio il Teatro Regio di Torino - che da poco ha riaperto le sue porte in ottemperanza alle più recenti disposizioni per il contenimento della pandemia - ha accolto anche noi novelli studenti del Liceo Classico G.B. Bodoni di Saluzzo come pubblico in sala. Abbiamo ricevuto un inaspettato, visto le difficoltà di questi tempi, quanto gradito invito dal nostro professore – Diego Ponzo – ad assistere all’opera delle opere, la rappresentazione de “La Traviata” di Giuseppe Verdi. 

Sono state grandi la soddisfazione e l’emozione nel prepararci alla serata. Abbiamo appreso che l’allestimento che avremmo trovato è quello realizzato nel 2018 dal Teatro San Carlo di Napoli con la regia di Lorenzo Amato mentre il direttore di orchestra sarebbe stato il maestro israeliano Rani Calderon.

Entrati in sala, l’occhio è stato subito rapito dallo spazio scenico; su di un fondale trasparente come un vetro, l’acqua è scrosciata per l’intera durata dello spettacolo, una pioggia in grado di far nascere amore per il canto dei vari personaggi in scena. Ecco l’impressione di Giuditta:

“La prima volta all’opera non è certo un evento ordinario e per noi alunni della IV Ginnasio sabato 22 maggio è stato un giorno davvero speciale. Temevo che avrei percepito un (forte?) distacco tra gli spettatori ed i cantati lirici (nonostante avessi già assistito a diverse rappresentazioni, seppur in prosa). Sono rimasta invece piacevolmente colpita. Quando entri in un teatro il tempo… si ferma. Vieni trasportato in un altro mondo (io sono fermamente convinta di essere entrata nel nautilus, quello di Jules Verne, ma ognuno ha il diritto di conservare la sua prospettiva). È come se per qualche ora ti congedassi dalla tua esistenza, dai tuoi problemi, dalle tue preoccupazioni, per condividere l’esistenza, i problemi, le preoccupazioni di quei personaggi che raccontano in modo bizzarro ma strepitoso un intreccio di storie coinvolgenti, mentre i musicisti suonano componimenti favolosi e sempre perfetti per la scena che si sta dipanando sul palco.

Poter essere a teatro quella sera, a maggior ragione in un simile periodo, è stata una grandissima fortuna, un’occasione unica che ricorderemo sempre con gioia e con un pizzico di nostalgia perché la prima volta all’opera non è certo un evento ordinario.”

Durante tutta la serata ci siamo sentiti coinvolti nello spettacolo, condividendo emozioni e stati d’animo dei protagonisti, rapiti dalle note di Verdi. Era la prima volta per noi come classe a teatro, avevamo agognato a lungo questo momento ed è stato uno spiraglio di gioia e di speranza di un ritorno alla normalità. Condividiamo ricordi magici: l’aver esplorato il teatro durante l’intervallo, aver ammirato da vicino l’orchestra e il palco, l'esser rimasti stupiti dalle voci soavi dei cantanti e dalla maestria dei musicisti… Nonostante avessimo già avuto qualche assaggio della “Traviata” dal nostro professore, vederla dal vivo è stato come scoprirla una seconda volta e anche se eravamo a conoscenza del finale la scena carica di pathos è riuscita a toccarci nel profondo. Alla conclusione del terzo e ultimo atto sono seguiti svariati minuti di applausi per il corpo teatrale e l’orchestra, applausi tutti meritati vista l’esibizione che nonostante le restrizioni legate al covid è stata entusiasmante. Il ricordo di questa serata resterà sempre vivido nelle nostre menti e non vediamo l'ora di ritornare presto al Regio, perché quando non c’è il pubblico, è come se all’opera teatrale mancasse un personaggio.

Abbiamo avuto una grande opportunità e a nome di tutta la classe ringraziamo di vero cuore il professor Diego Ponzo, il nostro dirigente Lorenzo Rubini e i nostri genitori che ci hanno permesso di partecipare, è stata per noi un’occasione di crescita che completa il bagaglio di studi di questo anno scolastico, ma soprattutto abbiamo scoperto che la reazione che si ha la prima volta che si vede l’opera è decisamente intensa: o si ama o si detesta, ma se si ama, si ama per sempre.

Imelde Ghione, Giuditta Favrin, Stefania Cravero

Foto: Lucia Maurino

IV Ginnasio

Liceo Bodoni - Saluzzo

teatro regio 2021