PER AVVICINARCI “AL DIVERSO” LIBERI DAI PREGIUDIZI

Il 27 novembre 2020, nonostante la ddi – sigla che (ogni studente delle superiori lo sa bene) indica la famigerata didattica a distanza – abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare, tramite piattaforma Zoom, la lectio magistralis del prof. Giuseppe Castronuovo, frate francescano, e di riflettere attentamente sulla figura di San Francesco, argomento di studio fra l’altro che la nostra docente di storia ha ritenuto ineludibile farci approfondire.

Un breve cenno alla vita. San Francesco nasce ad Assisi nel 1182. Rampollo di una famiglia agiata, riceve una buona istruzione e cresce senza pensieri. A sedici anni prende parte al movimento di rivolta tra borghesi e nobili e viene fatto prigioniero. La prigionia durerà un anno e sarà dura. In questo contesto, inizia per Francesco un cambiamento radicale dei suoi valori che lo condurrà sulla strada verso Dio. Torna a casa sfinito, febbricitante e sconfitto ma rinnovato nello spirito. Incomincia a cercare la solitudine nei luoghi abbandonati della campagna di Assisi e, grazie all’abbraccio con un lebbroso che gli fa sentire una gioia inaspettata, intraprende un viaggio di profonda maturazione interiore. Il simbolo della sua rinascita è segnato nei primi mesi del 1206: quando si spoglia davanti a tutti delle vesti e dei legami familiari. Gli anni successivi al 1212 vedono la progressiva diffusione dell’Ordine francescano, attraverso successive predicazioni, che raggiungono le principali città d’Italia e d’Europa e attirano numerosi genti a imitare il Poverello di Assisi. Lo stesso Francesco, desiderando annunciare il Vangelo al mondo intero, intraprende diversi viaggi nei paesi non cristiani. Ormai quasi cieco, nel 1224 si ritira nell’eremo de La Verna, dove riceve le stigmate. Muore il 3 ottobre del 1226 alla Porziuncola.

Giuseppe Castronuovo, invece, nasce in un paesino in provincia di Matera nel 1962. All’età di dieci anni viene affascinato dalla visione del film di Zeffirelli “Fratello sole, Sorella luna”. Una scena in particolare lo colpisce: San Francesco si spoglia e restituisce i beni al padre. Sono bastati pochi secondi per accendere in quel bambino la fiamma di una fede che lo guiderà per il resto della vita, portandolo a parlare dell’Uomo che lo ha ispirato agli adolescenti (e non solo!) che incontrerà lungo il suo cammino.

Incomincia così il Professore, spiegandoci come “San Francesco ricercasse nel bello il bellissimo” e di come fosse mosso da un profondo senso di fratellanza passando la sua vita alla ricerca di un’amicizia universale. Nel suo pensiero si percepisce una realtà razionale dentro la creazione che accomuna tutti gli esseri viventi e che si mostra quando viene praticata con dignitosa umiltà la mendicanza, ponendoci tutti allo stesso livello.

Il Professore, inoltre, ha citato una delle tante perle di saggezza pronunciate da San Francesco: "Non tratterai il forestiero come uno schiavo", parole che ci riconducono a un senso di accoglienza collettiva verso il prossimo, al di là di tutti i condizionamenti sociali e culturali, per avvicinarci “al diverso”, liberandoci dai pregiudizi, spogli da ogni sospetto, stando in questo mondo non da spettatori ma da protagonisti per costruire relazioni più umane e fraterne.

Una frase così semplice che purtroppo non sempre trova spazio nella società odierna del nuovo millennio ancora troppo ‘chiusa’, dove il diverso viene etichettato e perseguitato dalla mentalità oppressa che regna ancora sovrana.

Cosa ci resta di quest’ora di lezione un po’ diversa dal solito? Per la prof. il tentativo di attualizzare argomenti e personaggi che agli occhi dei ragazzi possono apparire desueti o distanti, accendere in noi la scintilla del desiderio di conoscere e di capire il passato e il mondo nel quale viviamo. E poi…

Tanti dubbi, pensieri, riflessioni ma sicuramente la consapevolezza che sta ad ognuno di noi trovare un piccolo San Francesco interiore e impegnarci a migliorare ciò che ci sta stretto e non ci appartiene per riscoprire e condividere la saggezza e la bellezza della fratellanza universale insita in noi che ci permette di diventare persone migliori di quello che ci è stato insegnato.

Abbracciamo dunque, la mentalità di Francesco il Luminario e voliamo liberi come colombe nella purezza del cielo senza aver paura di essere uccisi dai bracconieri; nuotiamo contro corrente come i salmoni per mostrare al mondo chi siamo senza mai dimenticare che alla fine proveniamo tutti dallo stesso seme.

Sofia Miretti

3^F

Liceo Bodoni - Saluzzo

giuseppe castronuovoN.B. Nella foto allegata: 20201127 Giuseppe Castronuovo, il P. Giuseppe Castronuovo O.F.M.: Ordinato sacerdote nel 1991, è attualmente docente presso l’Istituto superiore di Scienze religiose interdiocesano (Matera Potenza) della Pontificia Facoltà teologica (vedi http://www.issrmatera.it/)